Acuto

Acuto: un antico borgo medievale sui monti Ernici

Acuto è un antico borgo medievale situato a 724 metri di altezza sul livello del mare, sui monti Ernici. Si trova in posizione dominante sulla Valle del Sacco e nel suo territorio si trovano le cime del Monte Carmine e del Colle Madama.

La fondazione di Acuto: storia e archeologia

La fondazione di Acuto risale al V secolo, quando gli abitanti di Anagni fuggirono da un’invasione. Tuttavia, sono stati trovati resti di un piccolo centro abitato precedente alla fondazione. Nel 1051 si fa riferimento a una roccaforte vicino ad Anagni chiamata Castrum Acuti, che fu governata da signorotti locali e dai vescovi di Anagni. Alla fine del XIV secolo tornò in mano ai vescovi.

Acuto nel corso dei secoli: dal Castrum Acuti ai conflitti con Anagni

Dal XV secolo in poi, Acuto si legò sempre di più ad Anagni e al papato. Nel 1809-1814 fu sotto il dominio francese e successivamente tornò sotto il controllo dei vescovi. Dal 1815 al 1825 i briganti tormentarono Acuto. Nel 1557, durante la guerra tra Spagna e Papa, l’esercito spagnolo, comandato da Marcantonio Colonna, attaccò Anagni e la zona Ciociaria, distruggendo anche Frosinone. Durante l’assedio, gli abitanti di Acuto si trasferirono a Paliano, un’altra roccaforte che i soldati di Colonna distrussero.

Acuto non fu devastata durante la guerra che vide la vittoria della Spagna, a differenza delle altre città vicine. Nel corso dei secoli, grazie al suo ruolo predominante sulle altre città, Acuto si scontrò più volte con Anagni, che cercava di riconquistare la supremazia perduta. Dopo molte lotte, gli scontri fra Anagni e Acuto cessarono nel 1806, segnando l’inizio del declino di Acuto. Nel 1870, il comune passò sotto il Regno d’Italia. Inoltre, Acuto è il luogo in cui è stata fondata la congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.

Il centro storico di Acuto

Il centro storico antico, situato sulla cima del monte, conteneva un circuito murario costituito probabilmente da case fortificate, come suggerito dalle torri circolari ancora visibili all’interno degli edifici.

La Chiesa della Maddalena

La Chiesa della Maddalena, costruita nel XI secolo e decaduta intorno al 1460, si trova nella contrada rurale omonima e conserva ancora parte dell’antico recinto destinato all’accoglienza e all’assistenza dei lebbrosi. Si tratta di un edificio a capanna in stile romanico con un’architettura molto semplice. La Chiesa di Santa Maria Assunta è la principale del paese ed è imponente per la mole dell’intero edificio e per l’abside, che rappresenta la riutilizzazione di una delle torri appartenenti alla cinta muraria. La costruzione attuale è il risultato di interventi successivi, iniziati nel XIV secolo e protrattisi fino all’Ottocento, quando la chiesa ricevette la sistemazione definitiva. All’interno si trovano dipinti del Settecento e dell’Ottocento, nonché un’interessante decorazione a stucco.

La Chiesa di San Pietro in Vineis

La prima menzione della Chiesa di San Pietro in Vineis, che oggi si identifica con l’omonima chiesa situata nella parte più occidentale del paese, si ha nel 1193. Nel corso del tempo, l’edificio è stato oggetto di diverse trasformazioni e rimaneggiamenti, l’ultimo dei quali ha riguardato la ricostruzione del campanile all’inizio del Novecento, con uno stile architettonico romanico.

All’interno della chiesa si trovano dipinti di madonne e santi risalenti ai secoli XIII – XVI. Alcune di queste opere ricordano lo stile degli affreschi presenti nella cattedrale di Anagni, mentre altre richiamano l’artista che ha lavorato nella Chiesa di San Sebastiano e San Rocco.

La Chiesetta di San Sebastiano e San Rocco si trovava inizialmente fuori dall’abitato, ma oggi si trova praticamente al centro del nuovo insediamento. La chiesa era stata originariamente dedicata al santo martire. Successivamente è stata dedicata anche al santo protettore della peste: San Rocco di Montpellier.

Al suo interno si trovano degli affreschi databili tra il 1528 e il 1550. In questa chiesa si trovava anche una statua lignea chiamata Madonna d’Acuto, venerata nel paese con il nome di Madonna delle Rose. Oggi la statua si trova a Palazzo Venezia a Roma. L’origine della statua è misteriosa: c’è chi la considera un ex voto e chi un dono di Bonifacio VIII. La statua raffigura la Madonna seduta con in braccio Gesù Bambino, che benedice e regge un libro con la mano. La Vergine ha un reliquiario sul petto ed è riccamente coperta di gemme e ori. Gli ornamenti ricchi hanno fatto pensare a un’opera dell’oreficeria franco-benedettina; tuttavia, è simile a diverse statue di madonne sedenti dei secoli XII e XIII, provenienti da altre località del Lazio.

I portali di Acuto

Nel centro medievale di Acuto si trovano numerosi portali che adornano gli antichi palazzi e contribuiscono alla loro armonia e bellezza complessiva. Lo scalpellino creava portali d’arte in pietra e marmo. Usava diverse pietre a seconda del budget. La sua abilità era fondamentale per il risultato finale.

La realizzazione di portali in pietra è un’arte antica che risale all’antico Egitto. Nel Rinascimento, l’arte dei portali fiorì nelle Marche e nell’Abbruzzo. Scalpellini locali e provenienti dal Nord Italia e Dalmazia continuarono la tradizione. I portali di Acuto sono probabilmente opera di scalpellini abruzzesi.