Il Carnevale di Frosinone, la Festa della Radeca

Frosinone - Festa della Radeca

Il Carnevale Storico di Frosinone è il principale evento annuale nella città ciociara e viene atteso con entusiasmo dalla popolazione. Con la sua storia e tradizione, questo carnevale rappresenta il vero spirito di Frosinone. La frase popolare “Carnuale è ‘ne bon’ome: tè la faccia de galantome, uà gerenne pe’ Frusenone, pe’ magnasse gli maccarune” riflette l’importanza e la gioia che questo evento porta alla città.

Il cuore della festività del Carnevale Storico di Frosinone è il Martedì Grasso, che quest’anno cade il 21 Febbraio, giorno in cui si celebra l’antichissima “Festa della Radeca” o “Festa di Carnuale Nostre”, che risale al 1799, con una storia di 224 anni. La festa include la tradizionale sfilata di carri allegorici e maschere. Le sue radici si perdono nell’epoca precristiana e sono legate ai riti antichi di fertilità e fecondità, da cui derivarono i Lupercali romani dedicati a Luperco, divinità pastorale protettrice della fertilità. La festa rappresenta la morte e la rinascita, con il bruciamento del fantoccio “Re Carnevale”, personificato dal generale francese Championnet.

La storia e la leggenda

La storia e la leggenda si intrecciano nel Carnevale di Frosinone, un evento che celebra la tradizione ciociara. Il generale francese Jean Étienne Championnet fu invitato in città l’anno dopo la ribellione dei cittadini di Frosinone (1798) per festeggiare il Carnevale.

Un messo ingannò Championnet annunciando una nuova ribellione, ma quando arrivò in città, la folla festante e goliardica lo accolse. Il generale si unì alla festa, bevendo vino rosso e mangiando il piatto tipico di Frosinone, i “fini fini”. Da allora, Championnet divenne simbolo del Carnevale e la sua figura rappresenta la gioiosa irridere dei potenti.

La Festa della Radeca

La Festa della Radeca è un momento clou del Carnevale Storico di Frosinone.

Tutte le zone storiche della città, come il Giardino, il Centro Storico, La Pescara e Madonna della Neve, prendono parte alla festività. Il fulcro della festa si svolge nel rione “Giardino”, dove si trova la chiesa di Santa Elisabetta e la casa di Carnevale, che una volta era una caserma. Il carro finale della parata presenta il fantoccio del generale Jean Antoine Etiennè Championnet come re del Carnevale di Frosinone.

I partecipanti, i “radicari” e i “pantanari”, che brandiscono la cima di un cavolfiore, danzano e sfilano. Al termine della giornata, si dà fuoco al fantoccio del generale Championnet. Segue la lettura del testamento e dalla performance ironica del “notaro”, che prende di mira i potenti, come si faceva nel Settecento. La festa prosegue fino a tardi con la distribuzione di vino, fettuccine e maccheroni, accompagnati dal grido di “Euiua Carnuale, Euiua la Radeca!”.

I Costumi e le tradizioni

I partecipanti alla Festa della Radeca devono rispettare alcune tradizioni durante la celebrazione. È necessario avere una radeca, una foglia d’agave, e gli stranieri devono essere “battezzati” con un colpo di radeca sulla schiena. Inoltre, in onore della storia della città, i partecipanti non devono indossare cappelli duri simili a quelli usati dai soldati francesi che saccheggiarono la città.

La canzone del Carnevale

La storica canzone del Carnevale di Frosinone riecheggia già per le strade del capoluogo ciociaro:

Carnuale uiecchie i pazze, / s’è ‘mpegnate glie matarazze,
i la moglie pe’ dispiette / s’è ‘mpegnata glie scallaliette.

Essegliè, essegliè, essegliè…
I s’è ammusciata la radeca
nen s’ aradrizza chiù!

Carnuale è ‘ne bon’ ome: / tè la faccia de galantome,
uà gerenne pe’ Frusenone / pe’ magnasse gli maccarune.

Nui che seme urtulane /i sapeme bene culteuà,
piantereme la rauanella / viva sempre la radechella!

Essegliè, essegliè, essegliè…
I s’è ammusciata la radeca
nen s’ aradrizza chiù!

Foto in copertina di Stefano Strani